MAPPA DEL NERA

14 · CAOS

Nel 1794 per ordine del Cardinale Carandini si costruì una ferriera pontificia presso il ponte Garibaldi, vi erano istallati tre magli, e tre fucinali messi in moto da motori primitivi.
Nel 1925 l’impianto fu rilevato dalla S.I.R.I. (Società Italiana Ricerche Industriali). Presso la S.I.R.I. furono messi a punto importanti procedimenti industriali, ad esempio quello per la sintesi del metanolo.
Negli anni Trenta l’impresa si orienta all’ottenimento di prodotti diversi dal metanolo e dall’ammoniaca.

Nonostante sia dichiarata nel 1939 “stabilimento ausiliario per i bisogni di guerra”, la S.I.R.I. subisce gravi perdite in tempo di guerra, e si può parlare di una ripresa solo a partire dagli anni Cinquanta.
Tra il 1958 e il 1959 vengono completati gli impianti per la ANIC, per la Vetrocoke e per la SINCAT, ma iniziano ad emergere anche le prime difficoltà (la crisi vera e propria subentra nel 1982).
La storia della S.I.R.I. e delle persone che, con fatica e costanza, hanno lavorato per l’innovazione industriale è impressa sulla targa, posta all’ingresso dello spazio museale CAOS e dedicata all’ingegno di Luigi Casale e al suo eterno contributo al progresso.

L’area industriale S.I.R.I fu acquisita dal Comune di Terni tra il 1997 e il 2002 e venne riqualificata per ospitare il Museo archeologico, inaugurato nel 2004 ed oggi intitolato a Claudia Giontella, e il Museo d’arte moderna e contemporanea “Aurelio De Felice”, inaugurato nel 2009. In questo processo trasformativo, alla destinazione museale va aggiunta la riconversione dell’ex S.I.R.I. a centro di produzione creativa contemporanea: nasce il CAOS – Centro Arti Opificio Siri. Oggi il CAOS, con i suoi 5600 metri quadri di estensione, ospita due musei, un’ampia area espositiva temporanea, un teatro, sale per conferenze e laboratori, una biblioteca, un ristorante-caffetteria e varie aule destinate a didattica ed attività educative.

Al Museo d’arte moderna e contemporanea “Aurelio De Felice” sono ospitate opere d’arte che vanno dal XV al XIX secolo, già esposte nella pinacoteca Comunale “Orneore Metelli” di palazzo Gazzoli, tra le quali spiccano quelle dei maestri del Rinascimento italiano come Piermatteo d’Amelia e Benozzo Gozzoli o artisti di ambito locale come Niccolò Alunno, Giovanni di Pietro, detto Lo Spagna, e Pompeo Cocchi.

Trovano spazio nel nuovo museo anche la collezione di dipinti naif di Orneore Metelli e quella di sculture di Aurelio De Felice. Sono a disposizione dei visitatori anche le opere grafiche di artisti come Chagall, Mirò, Leger e Kandinsky. Ampio spazio è dedicato all’arte contemporanea con opere di artisti come Turcato, Mastroianni, Pomodoro, Severini, Montanarini, Minucchi, Passalacqua, Chung Eun Mo ed altri.

Il Museo Archeologico è intitolato a “Claudia Giontella”, l’archeologa che ha avuto un ruolo determinante per quanto concerne i criteri dell’allestimento museale, basati sulla datazione e sulla provenienza dei reperti.
Il museo archeologico si compone di diciassette sale ed è diviso in due grandi sezioni: una dedicata al periodo protostorico e l’altra al periodo romano.
Di recente è stato qui collocato il Telamone: una imponente statua scolpita nel marmo bianco, attribuito al periodo romano imperiale, il Telamone è stato rinvenuto a Terni nel 1971, a pochi passi dal centro urbano, e restaurato sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.

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